Povero outgoing (RAM)

Duecento milioni di persone, senza contare il nero, lavorano nel turismo per rendere possibili le nostre vacanze. Ma solo una piccola parte ha un contratto vero, una pensione, un’assistenza sanitaria come si deve. Almeno la metà è precario, stagionale, occasionale, impiegato a tempo determinato. Lavorano i minori, abbondano gli emigrati, dilaga il sommerso. Il turismo è l’industria più deregolata del mondo. Succede non solo nei grandi alberghi delle multinazionali in Messico, in Kenia, Thailandia, ma anche in Europa – e in Italia. Un precariato che spesso (ma non sempre) è sfruttamento, ottenuto con scorciatoie legali. Per gli studenti volontariamente fattisi camerieri a termine, durante l’estate, nelle resorts del Mediterraneo, una moltitudine di addetti del settore resta in bilico, anno dopo anno, con la scusa della stagionalità.
Nel sud del mondo, e in particolare in quelle cattedrali dell’evasione che sono i villaggi vacanze sulle spiagge tropicali, le contraddizioni della risorsa turismo emergono con maggior forza: l’instabilità a destinazione, esacerbata dalle crisi ricorrenti sullo scacchiere internazionale, legata allo strapotere del Tour Operator e ai capricci di una clientela consumista; l’incredibile dipendenza dei lavoratori dalle mance, poiché i soli salari equivarrebbero alla fame, il lusso delle resorts, accanto allo squallore delle loro abitazioni; gli orari massacranti, gli straordinari malpagati; la sindacalizzazione difficile. Il turismo internazionale è fatto di piccole e medie imprese, e di sommerso, cui lo sfruttamento non è certo estraneo, ma è nelle resorts dei paradisi turistici del sud che esso indigna specialmente. Quando i Tour Operators del nord strangolano, tirando sui prezzi dei pacchetti, gli albergatori ed i corrispondenti locali: una stretta che si riflette sull’intera rete dei fornitori, a destinazione, ma che inguaia soprattutto i manovali del turismo di massa. Attraverso l’indagine su alcuni paradisi delle vacanze esotiche (Messico, Egitto, Repubblica Dominicana, Bali, Cuba), che svela gli aspetti critici dell’occupazione nel settore; attraverso una carrellata sulle istituzioni di riferimento (ILO; OMT; IUF), e sui parametri del diritto; emerge la proposta di un’alleanza fra consumatori, sindacati e forza lavoro, che chieda all’industria turistica il rispetto di una vera Responsabilità Sociale d’Impresa, per una vera giustizia a destinazione.

Marta Di Cesare (Saronno, 1973) e Renzo Garrone (Ganova, 1956), lavorano con RAM; un’associazione culturale attiva nel turismo responsabile e nel commercio equo. Attraverso gli anni novanta hanno studiato il fenomeno del turismo internazionale, dal 1994 al 1998 ad oggi hanno contribuito a creare e a far vivere l’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), mentre con il “Centro di Attenzione al Turismo” di RAM producevano libri, guide e video orientati a una critica costruttiva del fenomeno. “Povero Outgoing” è il risultato di una ricerca durata vari anni, e sistematizza, per questo settore, i punti di vista di un movimento internazionale sempre più ampio sul tema dei diritti della persona.

Autori: Marta Di Cesare/ Renzo Garrone
Editore: RAM, Camogli (GE)
240 pagg, 13 euro.
Uscito nel 2004

Reperibilità:
– Nelle migliori Botteghe del Mondo del Commercio Equo
– In contrassegno postale, telefonando allo 0185 799087, o scrivendo a orzonero@hotmail.com

Libro Povero outgoing

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