Mont Guide + e Guide di Montagna – Intervista a Maurizio Davolio

AITR da due anni è partner del Progetto Erasmus  Mont Guide +  finanziato dall’Unione Europa.

Si tratta di un progetto finalizzato a migliorare il  settore europeo del turismo montano migliorando le qualifiche e le competenze professionali delle “guide alpine” in linea con gli standard europei e le esigenze del mercato del lavoro, assicurando la mobilità del lavoro e l’occupabilità a livello europeo.

Questo progetto ha visto AITR impegnarsi soprattutto nella definizione e nella ricerca di quelli che sono gli aspetti, che rendono responsabile una guida alpina o ambientale escursionistica.

A tal proposito abbiamo intervistato il nostro Presidente Maurizio Davolio, che ha dato la sua opinione in merito ai vari aspetti e temi trattati e affrontati nel progetto.

Qual è  il valore del progetto Erasmus + ?

Il valore di questo progetto è l’aver compreso in pieno l’esigenza di una evoluzione delle figure di guida e di accompagnamento in montagna e nella natura. In aggiunta alla conoscenza e alla padronanza degli aspetti tecnici e professionali tradizionali che costituiscono l’essenza della figura della guida, si aggiungono tante altre competenze, che riguardano l’educazione ambientale, l’attenzione alla sostenibilità, la trasmissione ai clienti di conoscenze che riguardano la storia del territorio , la sua cultura materiale ed immateriale. Ne esce una figura professionale più ricca, più completa, oserei dire anche più competitiva, in grado di corrispondere pienamente a tutte le esigenze e aspettative dei turisti.

Qual è il ruolo di AITR all’interno del progetto?

AITR ha contribuito portando ad esempio le esperienze di successo in Italia condotte da chi già da tempo si è adeguato alle nuove tendenze nel turismo, come le diverse guide ambientali escursionistiche ma anche guide alpine che sono in grado di narrare un territorio in tutte le sue componenti, storiche, culturali, naturalistiche, ambientali, antropologiche, senza ignorare anche i problemi esistenti e le criticità.

Che ruolo ha una guida alpina o una guida ambientale escursionistica rispetto alla promozione del territorio?

Queste figure professionali sono i testimoni più autentici del territorio, che nessuno conosce come loro. Conoscono tutti gli elementi di attrazione, i luoghi di interesse, le bellezze più nascoste. Conoscono il territorio non in teoria ma per averlo praticato assieme ai loro clienti, ai turisti. La loro testimonianza può risultare estremamente preziosa nella promozione.

Una guida si può fare promotrice di un turismo che sia sostenibile e responsabile?

Certamente sì, grazie al rapporto personale con i turisti, che non è effimero ma dura un lasso di tempo adeguato, può svolgere un ruolo di informazione, educazione, sensibilizzazione soprattutto in tema di rispetto dell’ambiente, del territorio e della cultura locale; può creare contatti preziosi con la gente che abita le montagne e le valli, i contadini, gli allevatori, i malgari, gli operai forestali, le guardie. La visita non si limita all’ impresa sportiva o al trekking, ma si trasforma in una esperienza.

In Italia cresce il numero di chi decide di intraprendere viaggi a piedi e percorrere cammini e sentieri in Montagna. Ciò può comportare un’aumento della richiesta di guide. In un momento di crisi occupazionale può questo mestiere rappresentare uno sbocco lavorativo per i ragazzi disoccupati?

Certamente sì, il numero delle guide è in costante aumento, e molte di loro riescono a lavorare a tempo pieno combinando attività di accompagnamento con altre attività complementari, come la gestione di ricettività, ad esempio i rifugi, l’organizzazione di soggiorni, la formazione, il commercio di articoli sportivi, la collaborazione con i servizi di soccorso, la mappatura di percorsi, la fotografia e l’attività giornalistica.
Un’attività sana, a contatto con la natura, stimolante e promettente.

 

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