
Progetti AITR
La storia della formazione in AITR
Allegati
Ciascun socio contribuisce a questo obiettivo con il proprio operato e con le proprie modalità: chi organizza viaggi puntando sul valore educativo dell’esperienza diretta, mentre le ong e le associazioni sperimentano forme nuove di promozione-organizzazione-gestione dell’offerta turistica.
In questo quadro, un‘attenzione particolare viene riservata all’educazione dei bambini e dei ragazzi, all’interno della scuola e all’esterno (vacanze, gite scolastiche, tempo libero…). E c’è anche un libro dedicato a questo settore: “Per un turismo scolastico nuovo e responsabile” di Renzo Garrone (2002), precursore e socio fondatore di AITR.
Una specificità diversa assume la formazione dei futuri operatori turistici, visti come soggetti nodali per operare un reale cambiamento di rotta nel mercato turistico. Da qui l’attenzione crescente per gli Istituti tecnici e professionali per il Turismo e per le Università che hanno attivato Corsi e Master.
Per gli Istituti tecnici e professionali gli strumenti sono i corsi di formazione per docenti, gli interventi concordati nelle classi, le attività di consulenza per la programmazione didattica, l’accompagnamento in sperimentazioni.
Un particolare investimento su questo settore è stato fatto fin dal 2008, per rispondere all’esigenza di una rivisitazione dei contenuti e dei metodi di insegnamento in una ottica di sostenibilità e responsabilità.
Una prima significativa esperienza è stata quella realizzata da ICEI nel corso di un intero anno scolastico (2005/2006) con il contributo della Provincia di Milano, destinata ai docenti degli Istituti per il Turismo (“Viaggiare a occhi aperti”, a cura di Pina Sardella e Giuseppina Sciurba, ne documenta il percorso e ne illustra i contenuti).
Nel 2008, all’interno del Progetto TRES, “Viaggiare a occhi aperti” è ancora il titolo del ciclo di incontri ICEI/AITR per la formazione dei futuri operatori turistici, con il coinvolgimento di due Istituti Professionali per il Turismo (“Varalli” di Milano e “Morante” di Limbiate)
Nel 2007 questa attenzione investe anche le Università. L’occasione era data dall’attivazione di un numero considerevole di Corsi e Master sul turismo in Facoltà diverse, come conseguenza sia dell’importanza del settore nel mercato del lavoro, sia dell’introduzione nelle Università della laurea triennale.
ICEI avvia un’indagine pilota a livello nazionale attraverso un questionario elaborato ad hoc e inviato ai coordinatori dei Corsi e Master sul turismo. Obiettivo: verificare l’incidenza delle tematiche “sostenibili-responsabili” nella formazione universitaria e rilevare quanto e in che modo si intenda investire nel loro sviluppo.
Dall’analisi dei risultati (84 risposte, il 51%, certamente i più motivati) emergeva che il turismo responsabile:
era trattato in modo diffuso ma distribuito su più insegnamenti, con sfaccettature diverse secondo la tipologia della Facoltà in cui il Corso è inserito
raramente si caratterizzava come visione organica nell’organizzazione dei contenuti e della metodologie
Inoltre, estremamente limitate risultavano sia una cultura della collaborazione interdisciplinare sia una ricerca sistematica di relazione con il territorio.
AITR, immediatamente coinvolta, ritiene importante giocare un ruolo da protagonisti nella formazione universitaria. In collaborazione con il Politecnico di Milano viene così realizzato nell’aprile del 2008 il seminario “Formazione universitaria e turismo responsabile: un dialogo aperto” cui partecipano docenti, esperti nazionali ed internazionali, rappresentanti del MIUR, degli Enti locali, di Associazioni ed Imprese. Si parte dalla presentazione dei risultati dell’Indagine Icei per affrontare poi, in tavoli di lavoro in cui si incontrano per la prima volta provenienze e competenze diverse, i temi in discussione.
Inizia da qui un percorso (ancora in itinere) di collaborazione con le Università disponibili ad approfondire tematiche e relazioni, con l’obiettivo dichiarato di rivisitare contenuti e metodologie del proprio insegnamento in un’ottica di sostenibilità e responsabilità
Ecco le prime tappe di questo percorso:
Febbraio 2009: Un “Tavolo di lavoro” tra docenti universitari e Associazioni presso il BIT, a Milano
Maggio 2009: Il convegno “Partire consapevoli, viaggiare responsabili”, in collaborazione con l’Università di Trieste, sul tema della comunicazione
Giugno 2009: Il seminario “Turismo responsabile: quale mercato?”, in collaborazione con il TSM e l’Università di Trento
Maggio 2010: La Giornata di studi “Turismo responsabile. Lingue e Culture” con la Facoltà di Lingue straniere dell’Università di Torino (Dalla documentazione di questa Giornata di studi nasce la pubblicazione del libro “ Lingua e culture per un turismo responsabile. Offerte formative a Torino e dintorni”; a cura di Ada Lonni, Mariagrazia Margarito, Pina Sardella; L’Harmattan Italia 2013);
1° Giugno 2011(giornata internazionale del turismo responsabile): “Turismo responsabile e città interculturali”, un seminario in collaborazione con l’Università Milano-Bicocca
Queste le prime tappe di una mappa che intendiamo estendere e arricchire tenendo conto sia della località che della tipologia delle Facoltà coinvolte, disponibili a percorrere con noi un tragitto di coinvolgimento in un ripensamento di contenuti e metodologie.
La “semina” ha comunque già cominciato a dare frutti: molte sono le Università che si aprono a concetti di turismo responsabile e che affidano a loro studenti tesi di laurea su questo tema. In alcuni casi (i corsi sul turismo a Venezia, Bologna…) tutto l’impianto della formazione è dentro ai criteri di sostenibilità e responsabilità e ci sono frequenti relazioni con AITR.
Parallelamente a questo percorso decisamente impegnativo, negli ultimi anni alcuni nostri soci hanno costruito relazioni con alcune università offrendo collaborazioni per percorsi formativi, didattica, stages. Tutte relazioni che in prospettiva potrebbero fare un salto di qualità in direzione di un più organico rapporto. Verso quel riconoscimento che AITR dà ai Corsi e Master sul turismo nei casi in cui ne condivida l’impianto e partecipi alla programmazione e alla realizzazione.
In questo senso delle convenzioni sono state finora stipulate con l’Università degli Studi di Siena, con il TSM (Trentino School of Management), con il Campus di Lucca, con le Università di Torino, Piemonte Orientale, Milano Bicocca e Bologna.
Un inizio, da potenziare ed estendere.